In estate abbiamo più tempo da dedicare a noi e ai nostri cari. Ci godiamo l’aria di mare, il sole, gli amici, piatti freschi, gelati e tutta la meraviglia suscitata dai nuovi posti che visitiamo.
Non che queste cose non si possano fare anche nel resto dell’anno, ma la stagione calda è in genere quella che, lavorativamente parlando (o scolasticamente), ci lascia respirare un po’ di più.
Eppure, nonostante dovremmo essere più riposati e sereni, in estate andiamo spesso incontro a problemi del sonno, che ci causano nervosismo e stanchezza.
Infatti, caldo, afa, orari diversi, rumori, insetti possono causare insonnia e continui risvegli, anche a chi in genere non soffre di questo tipo di disturbi.
Vediamo insieme come rimediare.

L’importanza dell’alimentazione in estate per un sonno di qualità
Oltre a seguire i suggerimenti abituali come bere tanta acqua e mangiare tanta frutta e verdura, è importante sapere che esistono dei cibi capaci di conciliare il sonno. Su Esi.it, portale dedicato al benessere e all’alimentazione, leggiamo che pane, riso integrale, legumi e pesce sono l’ideale per favorire l’addormentamento. Inoltre, bisognerebbe evitare di esagerare con i gelati, soprattutto se industriali, perché l’elevato contenuto di zuccheri può determinare ipoglicemia e risvegli notturni.Rinfrescare la stanza per dormire meglio
In estate la tendenza ad abusare di condizionatori e ventilatori è molto alta, ma rischiamo di svegliarci al mattino pieni di dolori e con un brutto raffreddore. Possiamo però seguire qualche accorgimento per abbassare la temperatura della stanza senza rischiare di ammalarci. In particolare:- spalancare le finestre di prima mattina per far circolare l’aria, quindi abbassare le tapparelle o chiudere i portelloni fino al tramonto in modo da evitare che i raggi diretti del sole riscaldino gli infissi. Riaprire tutto e aerare nuovamente la stanza;
- impostare il condizionatore alla temperatura desiderata prima di andare a dormire, e spegnerlo una volta a letto.
- se invece avete il ventilatore, evitate di direzionarlo direttamente sul corpo, ma verso l’alto.